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Tutta la cultura dentale, dalla A alla Z.

Dizionario Odontoiatrico

Sono denti privi della possibilità di erompere naturalmente. Possono essere totalmente ricoperti da osso (inclusione ossea), o in parte da mucosa (inclusione osteomucosa). In ordine di frequenza possono rimanere inclusi gli ottavi superiori, gli inferiori, i canini superiori, occasionalmente gli altri.

Con il termine dentiera si indica la protesi in resina rimovibile che si applica nei casi di edentulia (mancanza di denti) totale, la cui tenuta è dovuta alla precisa conformazione dei bordi rispetto alla linea mucogengivale.

Il dentifricio è una sostanza che si utilizza come coadiuvante nell'igiene orale domiciliare.

Dentifricio fluorato
L'abitudine di lavarsi i denti con un dentifricio nella cui formula è contenuto il fluoro è benefica in quanto questo minerale penetra gli strati più superficiali dello smalto e si lega agli ioni calcio che formano l'idrossiapatite, ancorandoli insieme, in modo da renderli più resistenti allo sfaldamento da parte degli acidi della placca. Un dentifricio fluorato è pertanto più efficace nella prevenzione della carie dentaria rispetto al dentifricio non fluorato purché siano rispettate le seguenti condizioni: il contatto tra il dentifricio e il dente non deve essere troppo fuggevole; il dentifricio deve contenere costantemente il fluoro sotto forma di sale solubile; il tenore di fluoruro sodico, potassico del dentifricio deve risultare sufficientemente elevato (0,50%).

Abrasività di un dentifricio
Un'altra caratteristica importante di un dentifricio è quella di avere una bassa abrasività, per levigare le superfici dure del dente senza danneggiarlo. Rendere liscia e lucida la superficie dello smalto previene la formazione di macchie e il trattenimento della placca batterica. Sempre più dentifrici indicano il loro grado di abrasività sulla confezione con una sigla che è l'acronimo di Relative Dentin Abrasivity (RDA): esso non dovrebbe superare 100. Al disopra di questo valore sarebbe troppo elevato e, nel tempo, potrebbe causare danni allo smalto.

Tessuto dentale immediatamente sottostante la superficie dello smalto a livello della corona e del cemento a livello della radice. E' percorsa dai canali radiali chiamati tubuli dentinali al cui interno sono situati i prolungamenti degli odontoblasti. Racchiude la polpa dentaria. È detta anche avorio o sostanza eburnea.

Odontoiatra con area di esperienza nella cura dei denti dei bambini. Il dentista pediatrico è anche chiamato pedodontista, dal greco "pais - genitivo paidos", che significa fanciullo.
Il dentista pediatrico è un esperto di psicologia del bambino e la sua attività prevalente è la prevenzione e cura delle affezioni dentali in età pediatrica: sigillature, fluoroprofilassi, educazione all'igiene orale, cura della carie della corona dentale o penetrante in polpa, restauri protesici o con materiali conservativi dei denti da latte o permanenti affetti da carie dentali, traumi o ipoplasie dello smalto, trattamento delle discromie dentali, intercettazione delle malocclusioni.
I denti di latte fanno parte della prima dentizione del bambino. Detti anche di sostituzione perché destinati a cadere per essere sostituiti dai permanenti. Sono chiamati di latte per il loro colore bianco lattescente e perché compaiono in un'età in cui il bambino assume ancora il latte materno. Sono in tutto 20, 10 per ogni arcata dentaria: quattro molaretti, due canini e quattro incisivi. I primi denti di latte erompono generalmente intorno ai cinque/sei mesi di vita del bambino e gli ultimi verso i tre anni. Ad eruzione completata gli incisivi di latte appaiono spesso separati tra loro da piccoli spazi (diastemi). I primi dentini da latte a comparire sono gli incisivi centrali inferiori. Raramente possono essere già presenti in arcata alla nascita o, in altri casi, spuntare verso il primo anno di vita. Seguono i corrispettivi nell'arcata superiore, gli  incisivi laterali inferiori e superiori, i primi molaretti, i canini e i secondi molaretti.

Termine che indica lo sviluppo dei denti e la loro eruzione in bocca. Nell'uomo esistono due differenti dentizioni che si succedono nel tempo.
La prima dentizione prende vari nomi:
- di latte
- decidua
- di sostituzione.
E' composta in totale di 20 denti,  che erompono tra i sei mesi e i tre anni, destinati ad essere sostituiti. Ogni arco dentale deciduo conta 10 denti così rappresentati:
4 incisivi
2 canini
4 molaretti
I primi dentini da latte a comparire sono gli incisivi centrali inferiori. Raramente possono essere già presenti in arcata alla nascita o, in altri casi, spuntare verso il primo anno di vita. Seguono i corrispettivi nell'arcata superiore, gli  incisivi laterali inferiori e superiori, i primi molaretti, i canini e i secondi molaretti.

Fase della dentizione in cui sono presenti in arcata sia denti di latte  che permanenti.

Operazione di asportazione del tartaro  sopra e sottogengivale che può essere effettuata con strumenti a mano o con apparecchi rotanti o vibranti ad ultrasuoni.

In medicina devitalizzare significa rendere inattiva la funzione di un organo. In odontoiatria il termine fa riferimento all'intervento di asportazione chirurgica, effettuato dal dentista, dell'organo della sensibilità del dente, la polpa dentale, nel caso in cui sia affetta da un processo infiammatorio irreversibile (pulpite).
La pulpite, è responsabile di un mal di denti a carattere nevralgico, anche spontaneo, particolarmente acuto, che si esacerba sotto stimolo meccanico (pressione masticatoria), fisico (caldo, freddo) o chimico (dolce). Un dolore caratteristico che presenta picchi d'intensità elevata commisti a fasi di remissione. Di frequente il mal di denti da pulpite è resistente ai comuni analgesici e può essere arrestato definitivamente solo dall'intervento d'urgenza del dentista. Sotto anestesia egli deve devitalizzare il dente, raschiando via dall'interno del canale radicolare in cui alloggia la polpa infiammata.

Intervento odontoiatrico di asportazione della polpa dentaria  infiammata (si effettua in caso di pulpite). Viene effettuato in anestesia locale. La polpa dentale viene raschiata via con particolari strumenti a mano o montati su trapano, dopodiché il canale radicolare viene disinfettato e riempito con particolari sostanze (cementi, guttaperca).

Diastema è un termine che in medicina sta ad indicare uno spazio anormale, una fessura, una separazione in un organo o in una parte di esso.
In odontoiatria la parola diastema è spesso usata per indicare uno spazio che separa due denti.

Barriera di caoutchouc applicata in modo da impedire qualsiasi interferenza dell'ambiente orale sul dente o sui denti da trattare; barriera applicata per l'isolamento del campo di lavoro dalla saliva.

Azione di sfregamento dei denti. La continua attività del digrignare (bruxare) può portare ad abrasione delle superfici dentali, a sovraffaticamento della muscolatura masticatoria e a problemi alle articolazioni temporo-mandibolari.

Termine spesso usato per descrivere anormali forze funzionali e contatti impropri tra i denti superiori e inferiori.

Dispositivo ortopedico fisso ad azione  meccanica, usato per allargare trasversalmente il mascellare superiore. Nei soggetti in crescita separa le due parti che compongono il mascellare superiore a livello della sutura medio-palatina, che fino all'età di 16/17 anni non è ancora ossificata.

Agente chimico applicato su superfici inanimate per distruggere i germi.

Fenomenologia infiammatoria provocata dall'eruzione anormale di un dente (esodontiasi è chiamato il processo di eruzione dentale) che spesso comporta complicazioni  di ordine locale o generale. Frequente a carico dell'ottavo, conosciuto anche come terzo molare o dente del giudizio.

La superficie del dente più distante dalla linea mediana delle arcate dentarie.

Zona delle arcate in cui mancano i denti.

Mancanza di denti.

E' detto di soggetto al quale mancano tutti i denti di ambedue le arcate.

Anelli di plastica che l'ortodonzista applica tra due denti per separarli dal contatto e creare spazio per l'applicazione delle bande ortodontiche.

Interno del dente

L’Endodonzia è quella branca dell’odontoiatria che si occupa della morfologia, fisiologia e patologia della polpa dentale e dei tessuti periradicolari.
Il suo studio e la sua pratica abbraccia le scienze cliniche e di base, compresa la biologia della polpa normale, nonché l’eziologia, la diagnosi, la prevenzione e il trattamento della patologia e delle lesioni della polpa e delle condizioni peri-radicolari ad esse associate.
In accordo con tutta la letteratura moderna, il trattamento endodontico è rappresentato da tre stadi importanti:
In accordo con tutta la letteratura moderna, il trattamento endodontico è rappresentato da tre stadi importanti:

Odontoiatra specializzato nella diagnosi e nel trattamento dei traumi ed infezioni della polpa dentale.

Posizionamento delle mascella superiore all'interno dell'inferiore.

Altro nome dell'attacco epiteliale

Granuloma piogenico gengivale che si sviluppa durante la gravidanza. Il granuloma piogenico è una piccola massa acquisita, rotondeggiante, formata da tessuto di granulazione riccamente vascolarizzato, frequentemente con una superficie ulcerata, che aggetta dalla pelle o dalla mucosa.

Dissoluzione della struttura dentale dovuta alla presenza di succhi acidi. E' spesso accompagnata da attrito e/o abrasione di vario grado. Cibi acidi, come succhi di limone o di frutta dovrebbero essere evitati in pazienti con segni di erosione.

Si formano a livello del colletto dei denti. Hanno forma a cuneo con margini netti, taglienti, con fondo liscio e ben strutturato.

Dispositivo ortopedico fisso ad azione  meccanica, usato per allargare trasversalmente il mascellare superiore. Nei soggetti in crescita separa le due parti che compongono il mascellare superiore a livello della sutura medio_palatina, che fino all'età di 16/17 anni non è ancora ossificata.

Particolare modo di porsi dell'odontoiatra contemporaneo nei confronti della pratica quotidiana. In generale si occupa di estetica dentale il professionista che in via prevalente dirige la sua attività di studio verso la valutazione e il trattamento delle molteplici condizioni del sistema dentale che portano ad aterazioni dell'estetica del sorriso.

Porre in risalto questo tipo di approccio serve a compensare l'atteggiamento del passato verso le cure odontoiatriche. C'è stato un tempo in cui la guarigione della carie, della parodontopatia e delle affezioni disfunzionali del sistema masticatorio, era l'obbiettivo principe da raggiungere. Spesso ciò avveniva trascurando importanti difetti residui: il paziente "guarito" poteva non rimanere comunque soddisfatto dell'aspetto del suo sorriso.

 Oggi, data la diminuzione in quantità ed importanza delle vere e proprie malattie dentali (grazie alla prevenzione) e all'aumentata attenzione e cura del proprio aspetto estetico, molti dentisti tendono a dedicarsi, spesso in via esclusiva, al trattamento dei difetti che alterano l'estetica dentale.

Lamine ultrasottili di composito  che s'incollano sulla faccia anteriore dei denti per migliorarne l'estetica.

Lamine ultrasottili di ceramica che s'incollano sulla faccia anteriore dei denti per migliorarne l'estetica.

Strumento per l'igiene orale, usato per la pulizia meccanica degli spazi interdentali

Anormale apertura del tessuto gengivale attraverso la quale drena un ascesso periapicale