
Si definisce trattamento canalare l'intervento odontoiatrico di asportazione della polpa dentaria infiammata o necrotica.
Risultato di forze eccessive applicate sulla dentatura. Può essere responsabile, specie in presenza d'infiammazione, di una rapida perdita di attacco e di distruzione dell'osso di sostegno.
La T.E.O. è un apparecchio ortodontico usato per spostare i molari posteriormente e per creare spazio per i denti anteriori affollati o protrusi. Nei casi di prognazia mascellare ha la funzione di trattenere la crescita in avanti del mascellare superiore. E' costituito da due parti metalliche saldate insieme. La parte interna è conformata ad arco e si connette ai tubi buccali delle bande. La parte esterna riprende la curvatura del viso per connettersi ad una fascia elastica che esercita la forza capace di provocare le modifiche dentali o di crescita scheletrica.
Spasmo dei muscoli elevatori della mandibola che provoca difficoltà e limitazione all'apertura della bocca. In odontoiatria lo spasmo muscolare che provoca il trisma è di frequente causato da processi infettivi o traumi chirurgici a carico del dente del giudizio con coinvolgimento del muscolo pterigoideo interno.
Piccola parte metallica saldata sulla superficie esterna della banda molare. Il tubo buccale è percorso da due parti cave, o scanalature, una a sezione rettangolare per trattenere i fili ortodontici, e una a sezione tonda per l'inserimento del lip bumper, dell'arco interno della trazione extraorale o di altri dispositivi che l'ortodontista usa per muovere i denti o ridirezionare la crescita dei mascellari.
Trattamento chimico (con perossido d'idrogeno o perossido di carbamide) domiciliare o professionale, eventualmente potenziato con mezzi fisici (con luce laser, alogena, al plasma), dei denti naturali, atto ad ottenere un colore più bianco e luminoso.
E' la rimozione dei depositi di placca batterica, di tartaro, di residui di cibo che si sono accumulati nelle tasche parodontali prodotte dalla parodontite. Insieme alla levigatura radicolare è un trattamento spesso efficace nel permettere la completa guarigione negli stadi precoci della parodontite e può ridurre l'estensione dell'intervento chirurgico negli stadi più avanzati.
Si definisce scaling sopragengivale la rimozione di placca batterica e tartaro a livello della linea gengivale e scaling sottogengivale al disotto della linea gengivale.
Particolare spazzolino per l'igiene degli spazi interdentali.
Speciali resine che si applicano allo lo scopo di sigillare le asperità dello smalto presenti nei solchi della superficie masticatoria di molari e premolari (solchi occlusali). Prevengono la carie dentaria, frequente in queste particolari zone anatomiche, impedendo l'annidamento della placca batterica.
Malattia autoimmune che si manifesta con ulcere buccali e genitali recidivanti unite a iridociclite, artrite e lesioni vasculitiche del piede e del sistema nervoso centrale.