
Processo infiammatorio di origine infettiva a carico dell'alveolo dentale che si sviluppa come complicanza di un estrazione. E' causa di dolore intenso e pulsante, di tipo nevralgico, che s'irradia lungo le branche del trigemino. Può protrarsi per 2/3 settimane.
Processo infiammatorio di origine infettiva a carico dell'alveolo dentale che si sviluppa come complicanza di un estrazione. E' causa di dolore intenso e pulsante, di tipo nevralgico, che s'irradia lungo le branche del trigemino. Può protrarsi per 2/3 settimane dopo l'intervento.
Processo infiammatorio post-estrattivo di origine infettiva a carico dell'alveolo osseo.
Cavità ossea de mascellari in cui è infissa la radice dentale.
Odore poco gradevole dell’aria contenuta nel cavo orale ed emessa durante l’espirazione e la fonazione. Il termine deriva dal latino "halitus" (alito) e dal greco "osis" (affezione).
Aria espirata nel corso della fonazione e respirazione che contiene vapore acqueo, alcuni gas e delle scorie microscopiche.
L'alito generalmente è inodore, ma quando nella sua composizione aumentano i composti volatili solforati e raggiungono quantità superiori a 85 parti per bilione (PPB), misurate con un apparecchio denominato Halimeter, comincia a comparire l'odore caratteristico dell'alitosi.
Le acquisizioni scientifiche più recenti dimostrano che la maggior parte dei casi di alterazione dell'odore dell'alito, il 90% circa, derivano da problemi all'interno del cavo orale.
Assenza congenita del germe di uno o più denti decidui o permanenti. Generalmente l'agenesia riguarda gli ultimi denti che compongono le serie omologhe: l'incisivo laterale, il secondo premolare e il terzo molare.
Malattia infettiva dovuta ad un ultravirus che colpisce soprattutto le mucose orali, vulvari.
L'afta è una piccola erosione della mucosa orale dall'aspetto rotondeggiante, con dimensioni che variano da uno a più di dieci millimetri. La localizzazione più frequente dell'afta è sulla mucosa interna di guance e labbra ma può presentarsi anche sulla lingua e sul palato.
L'afta singola generalmente guarisce spontaneamente in 10/14 giorni ma può ripresentarsi, anche di frequente, prendendo il nome di Stomatite Aftosa (o aftosica) Ricorrente. Questa forma colpisce ambedue i sessi e, pur potendo presentarsi ad ogni età, si osserva più spesso nei bambini e nei giovani. Le lesioni ulcerative possono comparire in numero variabile da uno a sei. Iniziano con una piccola vescicola di pochi mm. che dopo 24-48 ore si rompe trasformandosi in una piccola erosione di colorito biancastro dai margini di colore rosso intenso. Frequentemente tali lesioni evolvono allo stadio di ulcera diventando dolenti e fastidiose: il contatto con cibi caldi o piccanti, salati o acidi provoca una forte sensazione di bruciore che a volte condiziona l’alimentazione del paziente.
Esistono tre forme di stomatite aftosa ricorrente: minore, maggiore ed erpetiforme. La forma minore si presenta con piccole ulcere dolenti e recidivanti, rotonde e ben definite, con margini rilevati circondati da un alone arrossato e con una parte centrale necrotica poco profonda. La forma maggiore è simile alla minore ma le ulcere sono più grandi e profonde, spesso lasciano esiti cicatriziali e possono durare per settimane o mesi. La forma erpetiforme è la meno comune ed è caratterizzata da ulcere piccole e numerose.
La cura dell'ulcera tipica dell'afta singola può giovarsi dell'applicazione topica di specifici prodotti a base di cortisone (Aftab® - compresse adesive buccali o Topsyn® gel). Nei trattamenti locali delle afte hanno dato buoni risultati anche prodotti a base di Aloe vera (Alovex® - in gel o dischetti bioaderenti).
Sovrapposizione dei denti spesso conseguente alla mancanza del naturale spazio di allineamento.